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Enologia

Enologia 2.0: 7 macchine indispensabili per la produzione industriale

Che cos’è l’enologia? E In quali processi la tecnologia è diventata preponderante ai fini della produzione industriale? Queste sono le due domande principali che andremo ad affrontare in questo articolo, ma partiamo dal principio.

Il termine “Enologia” (dal greco “Studio del vino”) si riferisce oggi allo sua produzione industriale. Nei vari processi enologici, l’azienda produttrice si avvale di professionisti microbiologi e chimici, e di tecniche di valutazione quali l’analisi organolettica per ottenere e giudicare le caratteristiche del vino. Un lavoro minuzioso e di squadra che parte dalla raccolta dell’uva: uno dei pochi processi rimasti pressoché invariati nonostante l’avvento massiccio della tecnologia industriale. A partire dalla vendemmia, infatti, l’enologia si occupa di tre processi essenziali per permettere al consumatore finale di poter gustare il suo vino preferito:

  • Vinificazione: processo che prevede la trasformazione dell’uva in mosto e successivamente in vino.
  • Affinamento: tramite l’analisi organolettica, il vino viene “affinato” sino al raggiungimento del risultato prefissato per la commercializzazione.
  • Imbottigliamento: la fase finale del processo in cui il prodotto finale viene imbottigliato e destinato al commercio.

Spiegato di cosa si occupa l’enologia e dei processi in cui è coinvolta, scopriamo quali sono le 7 macchine essenziali per una corretta produzione industriale.

Enologia: le 7 macchine indispensabili

Come in ogni settore industriale, la tecnologia ha fatto passi da gigante anche nel settore enologico. Grazie a minori costi di produzione e una maggiore percentuale di profitto, piccole, medie e grandi aziende hanno avuto la possibilità di investire in tecnologia. Essenziale per affacciarsi ad un mercato sempre più competitivo e che strizza l’occhio al futuro tramite processi di produzione sempre più innovativi. Ma quali sono queste macchine che hanno permesso questo salto di qualità sia in termini di profitto che di esperienza per il consumatore finale? Escludendo dalla nostra speciale classifica gli strumenti di misurazione rimasti perlopiù invariati, andiamo a scoprire le 7 macchine indispensabili per la produzione industriale di vino e in quali processi esse vanno ad intervenire.

Le macchine dell’enologia

Campionatore abbinato a mostimetro Babo automatico. Usato nelle grandi cantine consente di effettuare in modo rapido il campionamento direttamente prelevando dal mezzo che trasporta l’uva il campione necessario analizzando in automatico in breve tempo.

Sistemi di pesatura delle uve. Il primo intervento all’arrivo in cantina delle uve appena vendemmiate sarà la loro pesatura. Questo consente di determinare: compensi ai fornitori, determinazione certa delle rese e di quantificare le esigenze di lavorazione.

Vasche di raccolta. Strutture in acciaio inox create per raccogliere le grandi quantità di uve scaricate da rimorchi agricoli. La struttura ha una sezione a tramoggia dotata nella parte più bassa di una o più coclee per la prima movimentazione delle uve in cantina.

Linee selezione prodotto. Molto utilizzate per la cernita manuale di prodotti orticoli e frutticoli, impiegate nel settore enologico prima della pigiatura o pressatura: esigenza sentita nelle aziende che ricercano la “Qualità”.

Pigiadiraspatrice. Macchinario per la spremitura degli acini, senza la rottura delle bucce, appena separati dal raspo. Il battitore interno dotato di palette che ruota in senso contrario alla coclea di alimentazione concentra i grappoli nella zona “centrale” dove si effettua il distacco e il passaggio attraverso al cestone forato degli acini.

Aspira raspi. Normalmente i raspi vengono a cadere accanto alla diraspatrice. Nelle cantine che adottano cicli di lavorazione continui esiste il problema del loro allontanamento. Una possibile soluzione prevede “aspiratori” di raspi dotati di giranti centrifughe a pale rovesce, ad accoppiamento diretto. Girante e cassa in “ferro” o acciaio inox.

Le presse

Esistono svariati tipi di presse nel settore enologico tuttavia, le tre principali e le maggiormente utilizzate sono:

  • Pressa meccanica a impulsi. Gli acini possono essere schiacciati oltre che da rulli come nella pigiatrice, anche per mezzo di coclee che spingono il prodotto contro una parete. Nella fase successiva la coclea inverte il senso di rotazione per mescolare il pressato o per scaricarlo. Il succo raccolto in sezioni differenti ha differenti qualità. Macchina a ciclo discontinuo usata per pressatura spinta degli acini o delle vinacce.
  • Pressa pneumatica a membrana Vaslin. Macchina a ciclo discontinuo per ottenere una pressatura soffice delle uve. Il pigiato viene fatto entrare dalla valvola di carico (40-50 q per ciclo). La membrana a riposo durante il caricamento della pressa si dispone sulla parete di metà cilindro. L’altra metà presenta 4 canali forati per agevolare la fuoriuscita.
  • Pressa pneumatica a membrana centrale Ati. La Softpress Ati, è una pressa aperta costituita da una gabbia forata su tutta la circonferenza con una membrana tubolare, centrale al serbatoio, in gomma para di grosso spessore. Il gonfiaggio della membrana avviene rapidamente durante la rotazione del serbatoio. La forma cilindrica che assume la membrana distribuisce il prodotto uniformemente su tutta la superficie forata della gabbia. Questo consente di unire il pregio della membrana centrale (miglior rapporto tra superficie drenante e spessore delle vinacce) con i vantaggi della membrana elastica (migliore pulizia e omogenea ripartizione della pressione sul prodotto).

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